Asta D'Arte e Ritualità Africana
Lotto 20:
Gruppo etnico: Kongo
Provenienza: Repubblica Democratica del Congo
Tipologia e descrizione oggetto: I feticci M’kondi erano largamente diffusi e utilizzati in varie aree dell’odierna RDC. Suddivisi principalmente in feticci di uso pubblico o privato si riteneva fossero in grado di mettere in comunicazione il mondo umano con quello degli antenati e degli spiriti, gli Nkisi. Questi feticci, costruiti in collaborazione tra artigiani e Nganga, svolgevano ruoli fondamentali nelle comunità BaKongo rispetto all’amministrazione della vita del gruppo, le dispute interne e la risoluzione dei problemi furono requisiti dai coloni belgi durante tutto il ‘900 per limitare il potere politico e rituale delle comunità.
Meno diffuse ma altrettanto efficaci nelle loro funzioni sono le maschere feticcio, come questa in esempio. Le maschere venivano realizzate dall’artista che aveva il compito di riprodurre fattezze ancestrali, con l’apporto del sacerdote tradizionale, il Nganga, che doveva invece occuparsi dell’attivazione dell’oggetto attraverso complessi rituali. Questa antica maschera, ampiamente utilizzata, come dimostrano i segni di usura presenti sulle parti più esposte, presenta fattezze enfatizzate, il rosso delle labbra spicca sulla patina bianca che ricopre il volto, simbolo della dimensione spirituale e non umana. Le guance lucide sono indice di varie manipolazioni, dimostrazione dell’efficacia dell’oggetto e sulla sommità del capo si apprezza il Bilongo, la cavità in cui il Nganga, inseriva elementi rituali, erbe, pozioni, parti animali che poi sigillava con un vetro o uno specchio Attraverso il quale era possibile dialogare con il mondo degli antenati per risolvere dispute o chiedere soluzioni a problemi, ogni chiodo o elemento di ferro piantato rappresentava una richiesta accolta o una prova superata.
Gli occhi spalancati protetti dal vetro sono a rappresentare la capacità di vedere al di là dell’occhio umano.
Dimensioni: 37×26
